Italiani in Spagna
Continuo a sperare che qualcuno legga gli articoli del mio blog ed ancora di più che metta qualche commento o avvii una partecipazione attiva, ma, la cosa fondamentale, è che spero possano essere di aiuto per qualcuno, o per ispirarlo a compiere una certa scelta o per impedirgli di fare alcuni dei tremendi errori che abbiamo fatto noi (io in particolare) e che ci hanno portati sull'orlo del baratro, dal quale, poi, si dura indiscutibilmente una gran fatica a tornare indietro!
È un dato di fatto!
Però non facciamo tanto i tragici: l'attitudine positiva è quella che ti porta a vincere le battaglie e se continui a vincere battaglie, alla fine vinci anche la guerra... se hai scelto di vivere in un posto, cerca di fare tutto quanto in tuo potere per viverci bene!
E ora, di cosa parlo?
"La vita in Spagna"
Com'è?
Com'è vivere per cinquant'anni in Italia (io), per poi ritrovarsi in Spagna?
Com'è per i nostri figli?
Per quello di loro che ha fatto fino alla seconda media in Italia?
E per quella che ha fatto fino alla 3ª elementare?
E per quella che ha fatto solo la 1ª elementare?
Per loro è bene, anche se chiedono disperatamente stabilità di posto e di amici: i traslochi continui non li amano!
Com'è per mia moglie moglie, l'ideatrice della trasferta e trascinatrice di famiglia?
Forse ci sono alcuni ripensamenti in retrospettiva, però tutto dipende dalla scelta azzeccata del posto.
Alla fine, come sia per gli altri, continuo a ripeterlo, lo diranno loro, se vogliono; invece, come sia per me... lo dico io, sempre se voglio!
Premesso che io non avevo nel 2015 niente di particolare da lamentarmi dell'Italia, che non ci stavo niente affatto male e che, anche se lavorativamente ero piuttosto "schiacciato" dagli eventi, non era che facessi propio una cosa che non mi piacesse, vedendo in retrospettiva questi ormai quasi otto anni pieni di errori, capocciate nei muri, tentativi reiterati di fare cose non congeniali, fughe dai posti non eccezionali per andare in altri migliori, che poi tanto migliori non sono... devo dire che, per quanto ci abbia messo tutto l'impegno possibile, sono riuscito a fare anche qualcosa di diverso dalle "coglionate" e vivere in Spagna mi piace... però, forse, ancora di più del posto in se, è che mi piace viverci con la mia famiglia!
Se potessi tornare indietro nel tempo, sceglierei di tornare a fine Giugno 2019 e restare a Tenerife, però ormai sono più di 4 anni che stiamo a Valencia ed ora troverei difficile ritornare a Tenerife, anche se, avendone la possibilità, un pensierino serio ce lo farei... però non sceglierei di tornare al 2015 per restare in Italia.
Non dico che la Spagna sia meglio dell'Italia o che gli spagnoli siano meglio degli italiani, cosa peraltro non sempre vera, dico però che vivere in Spagna mi piace e che vorrei aver fatto meno errori ed avergli preso la misura giusta prima: ora mi ritrovo alla soglia dei 60 anni (veramente dei 58), con così tanti obiettivi da raggiungere e cose da rifare e rimettere a posto, che non so dove mai troverò il tempo per andare in vacanza!
Dovrei pormi il problema dal punto di vista "ora, di cosa potrei parlare, affinché i seguitori mi seguano davvero o possa acquisirne di nuovi"?
Una delle prime cose da chiarire è perché sto scrivendo ed aggiornando questo blog "casainspagnapuntoit": basta leggersi il primo articolo pubblicato, quello della presentazione e, più o meno, le ragioni sono lì: per fornire un aiuto a chi, italiano, vuole trasferirsi a vivere in Spagna e, in particolare, nelle Canarie (a Tenerife) o a Valencia (nella Comunidad Valenciana).
Attualmente vivo vicinissimo a Valencia, praticamente "alle porte della città" e in precedenza a Tenerife: per queste due ambite mete, posso non solo dare informazioni generiche, ma direttamente di prima mano, per esperienze vissute o, al limite, avere conferma attualizzata tramite conoscenti della massima affidabilità, che ancora vivono sul posto (parlando di Tenerife).
Per altre zone della Spagna, le regole "generali" sono le stesse, ma quella "particolari" possono cambiare anche molto, in quanto il territorio, non dimentichiamocelo, è diviso in "Comunidades Autónomas" (quelle cose che si chiamano Canarias, Comunidad Valenciana, Andalucía, Galicia, Castilla-La Mancha, Cataluña, Comunidad de Madrid, Murcia ecc.) che, a paragone con l'Italia, definirei, più che Regioni, "Regioni a Statuto Autonomo": ogni zona, in particolare in materia fiscale, sanitaria e turistica, ha una sua legislazione specifica sulla quale non sarebbe male essere informati prima di andarci.
Osservazione personale: in Canarias NON ESISTE L'IVA (a tutt'oggi, 08/08/2023, il 21% in Spagna "peninsular"), ma c'è l'IGIC (attualmente l'aliquota ordinaria è al 7%, ma come succede con l'IVA che non in tutte le cose è al 21%, ci sono varie aliquote possibili che si applicano a varie tipologie di generi, quindi non è detto che tutto sia al 7%).
Come sono i prezzi dei generi "normali" (dicesi CIBO) in Spagna rispetto a quelli italiani?
Bella domanda!
In linea di massima, con riferimento almeno alle zone Centro (dove ho vissuto e saltuariamente vado) e Nord Italia (dove non ho mai vissuto, ma in cui saltuariamente passo), i prezzi in Spagna sono un pò (ma solo "un pò"!!!) più bassi per gli articoli corrispondenti, nel senso che se vivo in Italia e compro cose Italiane spendo di più di quanto faccia se vivo in Spagna e compro cose spagnole. Ad essere proprio sinceri, in prezzi in Spagna sono aumentati a dismisura su tutto, però, se li confronto con quelli che trovo in Italia ed i loro aumenti smisurati, finisce sempre che con gli acquisti in Italia ci resto molto più di mer... che con quelli in Spagna.
Se, invece, vivo in Spagna e voglio continuare a comprare cose italiane... ecco, questo è un sistema garantito per spendere di più ancora di quanto farei in Italia, ma non dovrei, in questo caso, dire che "la vita in Spagna è più cara che in Italia", bensì specificare che "vivere in Spagna comprando prodotti italiani, mi costa di più che farlo in Italia"!
Sempre, questo, con riferimento al Made in Italy che sia anche "fatto / elaborato in Italia", perché se entro nel mercato degli acquisti di generi "Made in Italy" (but coming from China and others places strictly far from Italy), non vado ad esprimermi su qualità, gusti, prezzi o altro... e nemmeno dico che siano necessariamente sempre peggiori, solo che "non sono fatti in Italia", è normale pagarli meno dei corrispondenti italiani e non si dovrebbe mai restare sorpresi per la "mancanza di qualità" rispetto agli originali ...anche se, invece, questo sempre è motivo di sorpresa!
Finita con la filippica dei ricordi, passiamo ad alcune particolarità spagnole che, anche dopo anni, possono lasciare "spiazzato" uno come me... e credo molti altri: in certi casi adeguarsi alla Spagna può essere proprio ostico!
Tengo, in modo particolare, a far rilevare alcune cose (differenze) eclatanti:
la lingua:
nella lingua spagnola (Castellano) le doppie lettere quasi non esistono; nel Valenciano, che, volenti o nolenti, nella Comunidad Valenciana viene parlato insieme al precedente e nelle scuole pubbliche e "concertade" è materia di studio e di esami, le doppie ci sono. Anzi, come aspetto estetico, il Valenciano scritto è molto più simile all'italiano di quanto lo sia il Castellano... anche se poi, parlato, è un'altra cosa.
"Hola, buenos días, ¿que tal?" = "Ciao, buongiorno, come va?" ...non è detto che sia un modo di rivolgersi normalmente alla gente perché a qualcuno gli interessi davvero di te: è un modo standard di salutare... che poi può anche essere per dare davvero un seguito alla conversazione o semplicemente uno scambio di saluti fra perfetti sconosciuti a cui non frega assolutamente niente l'uno dell'altro: è semplicemente un modo per salutare!
pasta:
un'immagine vale più di mille parole e basta far caso a quella sottostante per capire di cosa stia parlando
"MACARRÓN RAYADO": è il nome spagnolo di queste pennette rigate che, nella parte alta della confezione, riportano forse esageratamente pomposa dicitura "pasta di qualità superiore, fatta con semola di grano duro". Sul fatto che tutte le scritte siano in spagnolo, niente da dire: siamo in Spagna ed è normale e bene così, però la parte che sempre mi insospettisce, mi risulta assolutamente innaturale ed a cui penso non mi abituerò mai, È L'INDICAZIONE DEL TEMPO DI COTTURA: "cocción al dente 8 miutos" - "cocción suave 10 minutos"... ed in tutti i pacchi di pasta spagnoli, ci si trova lo stesso tipo di scritta (al cambiare della pasta cambiano i minuti - e meno male, almeno questo! -, ma non l'indicazione del doppio tempo. Praticamente, mi viene da tradurlo con "TEMPO DI COTTURA: PASTA COTTA NORMALMENTE 8 MINUTI, PASTA STRACOTTA MODELLO MARMELLATA 10 MINUTI": non vedo in che altro modo potrebbe trasporsi in italiano! Non credo che in Italian Style questa cosa avrebbe tanto seguito, ma qui è normale cosi, anzi, mi ricordo la filippica della signora che ci teneva un corso de "manipulador de alimentos", contro gli "strani gusti degli italiani per avere la cottura al dente della pasta, quando la cottura suave ne assicura la maggiore digeribilità, minore tossicità etc": secondo quella, in Italia avrebbero dovuto esserci i morti a strato nelle strade per colpa del tempo di cottura della pasta!
caffè
Se andate a prendere un caffè ad un bar spagnolo normale, che non sia gestito da italiani e/o anche fatto proprio da italiani a cui lo avete chiesto in italiano per cui, più o meno, sanno già cosa darvi e, al massimo, possono chiedervi se lo preferite "ristretto, normale o lungo"... state attenti a cosa chiedete: se per voi è uguale o siete amanti del "caffè modello secchio" e non vi fate problemi, perfetto! ...ma non vi venga l'idea, per esempio, di chiedere "UN CORTADO" pensando che sia "UN CAFFÈ CORTO": NON LO È! Si tratta di un caffè abbastanza lungo, in tazza grandina o bicchiere con aggiunta di latte... praticamente, quasi un caffè e latte "mini"; se poi vedete gli ingredienti ed al prossimo giro vi siete infurbiti... non andate a chiedere "UN CAFFÈ MACCHIATO", che è un'altra cosa, in un bicchiere o tazza più grande, in cui il gusto di caffè inizia ad essere veramente molto diluito. Ed il cappuccino? Dipende dai vostri gusti, ma se non ci volete la cannella (io, per esempio, mai avrei pensato ci fosse come elemento standard), diteglielo subito e se vi guardano straniti... ribaditelo!
Le immagini sotto, possono spiegare qualcosa, ma se volete un "espresso corto", combattete per i vostri principi: quello "non me lo ponga", p.es., è sicuramente una presa di culo spagnola a certe richieste di italiani.
pizza
Gioia e dolori di molti italiani, pizza napoletana, pinsa, pizza al taglio, pizza familiare, pizza in vari stili... ma sempre impasto farina e acqua lievitato in qualche modo, pomodoro, mozzarella (a seconda delle preferenze, anche di bufala) ed altre cose. Si possono avere tante varianti, ma gli ingredienti base sono limitati: a me, per esempio, 7 volte su 10 che mangio una pizza, mi piace prendere la margherita, 1 volta su 10 quella bianca (focaccia semplice o, magari, con mozzarella) e 2 volte posso provare qualcosa di più "avventuroso", come prosciutto e funghi, capricciosa, acciughe (o tonno) e capperi, salsiccia e cipolla... in Spagna, invece, si apre il mondo! Si parte con la mozzarella, che non tutti usano, a favore del "queso mozzarella", che non so bene cosa sia, ma ha un aspetto estetico molto bello quando sente il caldo del forno, ma che è una cosa differente dalla mozzarella.
Poi, qui, è normale metterci sopra qualsiasi cosa... di tutto e di più: non sempre vengono fuori accostamenti incommestibili, però ce ne sono alcune "normali" e che sono veramente "da primato"😅😅😅
frittata
Qui esiste "la tortilla", fatta con patate, uova, quasi sempre cipolla e... a seconda dei gusti, alcuni altri ingredienti selezionali: per me è buona, la faccio e la mangio volentieri, però attenzione a quello con cui parlate, già che, a seconda della zona spagnola di provenienza, ci sono varie scuole di pensiero e possono nascerne discussioni anche pesanti!!! Esteticamente, rispetto a quella che conosciamo come "frittata di patate, la differenza principale sta nello spessore.
frittura
Quella che è una normale "frittura di pesce" per un italiano, la vedo solo offerta in ristoranti italiani, in tutti gli altri posti si frigge... ma non sembra che il misto "calamari, gamberi e pesci" sia conosciuto. Qui ci sono "calamares a la Andaluza", "tortilla de camarones", "boquerones fritos" e tante altre cose, ma il "fritto misto" sembra non rientrare nei normali gusti della gente.
colazione
Un classico: bicchierone di caffè e latte con pane tostato con passata di pomodoro. Il "cappuccino con brioche" esiste, me da snob... come quelli che vengono in vacanza e non vogliono adeguarsi al posto!
birra alla spina
Caña, doble, Jarra o pinta... con questa mi ci sono sempre trovato bene: sui 2 - 3 €, talvolta 1,50€, si riesce a tutt'oggi a bere una birra alla spina, mentre mi ricordo che in Italia, almeno a Follonica, già nel 2015, per meno di 4 euro non ti facevano nemmeno annusare il bicchiere vuoto.
"ir de tapas"
Un classico spagnolo, un giretto per locali con amici, spiluzzicando qualcosa qua e la, con "cervezita" e cose simili; non proprio "l'aperitivo al bar", qualcosa di meno "scelto" e molto più diffuso: anche se l'orario preferito per "irse de tapas" è quello serale/notturno, in realtà tutte le ore sono buone e direi che 'e l'attività principale che riunisce tutte le età e nella quale si raggiunge la vera "igualdad de género"!
rapporti con la gente
Cosa pensano gli spagnoli degli italiani? Come si comportano? Mboh? ...io direi "cosa pensano gli italiani degli spagnoli, quando siamo in Italia", "come ci comportiamo"? In linea di massima, siamo a questi livelli: mai sentito, in generale, gli italiani in Italia sbrodolare di giuggiole verso gli spagnoli e state pure sicuri che la cosa è reciproca!
lavoro e stipendio
Questa, potrebbe davvero essere una "nota dolente": non è che la Spagna brilli per la sua eccezionale percentuale di occupazione e di giovani realizzati nelle loro aspirazioni. Lavoro ce n'è, nei settori specializzati, però il lavoro "comune", quello a cui si può accedere senza particolari qualifiche di studio o di conoscenze linguistiche, non sempre è facile da trovare e spesso gli stipendi sono bassini... bassi in proporzione a quello che si spende per vivere. Se siamo una coppia ed entrambi lavoriamo, in linea di massima ce la caviamo, ma se si parla di una solo stipendio per una famiglia... non è che siamo messi tanto bene. Poi ci sono zone meglio e altre peggio, come in tutte le nazioni, però, in generale, sarebbe buona cosa avere una qualche qualifica professionale dimostrabile, per poter sperare in qualcosa di buono.
la casa in affitto o da comprare
E qui siamo davvero "al top": al giorno d'oggi, salvo avere una disponibilità economica non indifferente e garanzie molto solide e ben dimostrabili (di solito, lavorative), trovare una casa in affitto nei grandi centri è una della cose più disperanti che si possano vivere... spesso molto al di là di quello che chiunque possa aspettarsi. I prezzi degli affitti sono in continuo aumento e la richiesta pure... il che rende piuttosto difficile il sistemarsi in tempi ragionevolmente brevi alla maggior parte dei nuovi arrivati.
A livello di consiglio, se una persona appena può permetterselo, è decisamente da valutare l'opzione acquisto, comunque a questo argomento dedico appositi articoli e non sto qui a dilungarmi!
Ci sono tantissime altre cose di cui si potrebbe parlare, però, fondamentalmente è da considerare che se si viene in Spagna, siamo ancora sul pianeta Terra, ma moltissimi "usi e consumi" sono realmente abbastanza differenti: se siamo noi a venirci per nostra volontà, inutile "lamentarsi" delle mancanze o del fatto che sia diversa dall'Italia, adeguiamoci e ci vivremo molto meglio! Per quelle cose che proprio ci mancano, ad esempio in campo alimentare, posti dove trovarle ce ne sono moltissimi, oppure sempre possiamo farcele in casa, se siamo amanti delle "ricette della nonna"!
Alla fine, ricordiamoci, per esempio, che con la guerra in Ucraina, tanti tipi di pasta prodotti con grano 100% italiano sono aumentati a dismisura a causa del ridotto arrivo di grano dall'Ucraina... quindi il mondo è già pieno di suo di contraddizioni, senza per questo lamentarsi troppo della diversità di costumi da un paese all'altro!
Anche per oggi un saluto e "hasta pronto", Carlo