Le prime necessità, gli adempimenti ed i documenti spagnoli (indispensabili o rinviabili)!
- - NIE,
- - SIP e TESSERA SANITARIA INTERNAZIONALE,
- - Seguridad Social,
- - empadronamiento,
- - scuola,
- - casa
- - lavoro,
- - titolo di familia numerosa,
- - certificato digitale / Cl@ve PIN / Cl@ve PIN permanente,
- - domicilio fiscale,
- - conoscere la lingua,
- - altro… (es.: vaccinazione antirabbica obbligatoria agli animali per viaggiare).
E per l’Italia, cosa si deve fare? Cos’è l’AIRE?
Siamo partiti dall'Italia e siamo finalmente in Spagna!!!
Diciamo che ci è andata “di lusso” e già abbiamo la casa in cui vivere: l’abbiamo comprata o ce l’hanno affittata con i soli documenti italiani, chiedendoci il primo mese d'affitto, 1 (solo!!!) mese di fianza, 1 mensilità per l'immobiliare!
Qualche “maledetto”, ci aveva detto che era impossibile trovarla a queste condizioni, ma noi ce l’abbiamo fatta!!!
E ora? Cosa dobbiamo fare? Ci sono cose urgenti e altre che possiamo rinviare?
Diciamo subito che ci sono differenze sostanziali su cosa, come e quando farlo anche a seconda della nostra personale situazione e ricordiamoci che siamo nell'Unione Europea, quindi fino a 3 mesi di soggiorno è tutto regolare anche senza sbattersi la testa e che una volta passati questi, sarà comunque difficile che qualcuno ci venga a cercare!
A titolo di consiglio, comunque, prima sistemiamoci con la Spagna, dopo vediamo se è il caso di iscriverci anche all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), passo che per legge (italiana) diventa “obbligatorio” se ci tratteniamo all’estero per oltre 1 anno ma che, visti i tempi “biblici” di qualsiasi adempimento connesso, è altamente consigliabile fare solo se vogliamo veramente stabilirci in Spagna a tempo indefinito.
Fra tanti, ci sarà chi
- non ha bisogno di lavorare e dispone di sufficienti mezzi,
- vuole imprendere in proprio e pensa ad aprire una socetà o una posizione di autonomo come persona fisica,
- cerca un lavoro unicamente come dipendente,
- ha assoluto bisogno di una fonte d’ingressi fin da subito per potersi mantenere e sarà disposto a fare qualsiasi cosa, anche a lavorare “in nero” (…pratica sconsigliabilissima, ma a cui molti ricorrono o per volontà o per necessità, ma che è difficile finisca bene),
- ha la possibilità e/o la volontà di “studiare il campo” prima di muoversi in qualsiasi ambito (e questa, se possiamo permettercelo, è la cosa migliore che possiamo fare!),
- è così impaziente che, pur potendo “aspettare studiare la situazione”, deve assolutamente iniziare subito a fare qualcosa in proprio… qualsiasi cosa... (e questa è, invece, la peggior cosa che possiamo fare, perché ci esponiamo alle più brucianti fregature e/o disillusioni, mettendo anche a rischio quel capitale che ci avrebbe permesso di "aspettare e studiare"),
- è nella stessa situazione di cui sopra, ma decide di fare una qualsiasi cosa come dipendente (sicuramente meglio di prima, non rischia il capitale proprio, se ce l'ha, e questo gli permette di studiare ancora più a fondo che dall'esterno!)
- è arrivato con le idee chiare e chi le ha fatto con le idee “nebulose”,
- è estasiato fin dal primo momento e chi è deluso dal nuovo paese e si chiede cosa sia venuto a farci,
- si farà abbindolare e ci sarà chi si dedica ad “abbindolare” gli altri,
ci saranno anche altre possibilità, però, tutti, dovranno, in un modo o nell’altro, “regolarizzare” la loro posizione di residenti spagnoli, se vogliono vivere in Spagna ed avere i normali diritti (con annessi doveri) e, se vogliono farlo in piena tranquillità e nel rispetto delle normative vigenti, regolarla anche nei confronti dell’Italia (ma questo è bene, come già accennato, lasciarlo per un secondo tempo)! Solo da ricordarsi che, ad esempio, l'AIRE è una cosa italiana e alla Spagna non interessa, il NIE è una cosa spagnola ed all'Italia non interessa: cioè, avremo adempimenti nei confronti di due diverse nazioni, ognuna delle quali chiede il suo, indipendentemente da cosa chiede l'altra.
Che documenti (spagnoli) ci occorrono nella nostra “nueva vida”?
Come, dove e in che tempi li otteniamo?
Per quanto riguarda i documenti d’identità (passaporto e carta d’identità) ci teniamo quelli italiani (assicuriamoci solo, prima di partire, che siano validi ancora a lungo: non trasferiamoci con documenti prossimi a scadenza, solo sarà fonte di problemi... meglio ritardare la partenza che trovarsi nei casini all'estero!!!).
Il giorno in cui dovremo rinnovarli (carta ID e/o passaporto), se iscritti all’AIRE, potremo farlo tramite il Consolato; l’alternativa è rifarli in Italia, ma non è detto che per tutti sia così comodo!
Se, invece, non si è iscritti all’AIRE, anche se viviamo in Spagna da anni (e sono tanti in questa situazione), l’unica alternativa è rifarli in Italia: il Consolato non rilascia documenti a chi non è iscritto all’AIRE, può solo fornire l’autorizzazione a viaggiare per rientrare in Italia.
NOTA: per la zona di Valencia è competente il Consolato Generale di Barcellona ed alcune cose si possono presentare tramite quello Onorario di Valencia, senza bisogno di andare a Barcellona.
Per avvalersi dei servizi consolari, in questi casi l’unica è “giocare d’anticipo”, visti i lunghi tempi d’attesa.
Per la patente di guida, possiamo tenerci quella italiana fino a quando arriverà a scadenza, dopodichè, valuteremo se ci sia più conveniente rifarla in Spagna (per la quale dobbiamo essere residenti spagnoli in regola sotto tutti i profili)... anzi, a rigor di termini, DOVREMMO rinnovarla dove siamo residenti, quindi "convertirla in spagnola". Si può mantenere/rinnovare quella italiana? Visto che NON siamo più residenti in Italia, la cosa non ha molto senso, salvo che NON siamo iscritti all'AIRE e, quindi, l'Italia in realtà ci consideri come residenti in Italia e non all'estero.
NIE
Come già trattato nell'articolo specifico, per fare praticamente qualsiasi cosa in Spagna ci occorre il NIE: senza esagerare, diciamo pure che, pur essendo un identificativo fiscale univoco assegnato alla persona, il NIE in Spagna serve ancora di più`del Codice Fiscale in Italia!!!
Il NIE “blanco” è facilissimo da ottenere, basta richiederlo e pagare la tassa: la parte “difficile” è riuscire a prendere l’appuntamento (on line) per il rilascio!
(NdR: l’appuntamento si può fissare solo on-line, però si può sempre andare alla Comisaría competente a chiedere informazioni al poliziotto di servizio e se non ci presentiamo con la pretesa che debba “scattare” perché non abbiamo tempo da perdere, ma, semplicemente, chiediamo aiuto perché ne abbiamo bisogno, magari facendo anche trasparire senza vergognarsi questa necessità, di solito qualche indicazione risolutiva su cosa, dove e quando farlo la otteniamo (almeno, questo è quel che ho visto nelle varie occasioni di contatto)!
In seguito, normalmente una volta sistemata la nostra situazione relativa ai mezzi di sostentamento (normalmente, dicesi col “lavoro”) ed all’assistenza sanitaria, dovremmo procurarci la “carta di soggiorno”, cioè la tesserina verde di “residente comunitario”, colloquialmente detta “NIE verde”, che è il documento che ci autorizza a risiedere legalmente in Spagna a tempo indefinito (va comunicata ogni variazione di indirizzo o cambio di documento d'identità associato, anche se, obiettivamente, non è che poi alla polizia ci facciano caso più di tanto).
Essendo cittadini UE, in linea di massima, si potrebbe anche fare “lo gnorri” dal punto di vista “residenza legale”, ma, di sicuro, prima o poi avremo bisogno di fare qualcosa per cui ci serve, quindi tanto vale organizzarsi il prima possibile e non ritrovarsi poi alle strette!
Link funzionante al 27/10/2022 per la "cita previa" per il NIE:
https://sede.administracionespublicas.gob.es/pagina/index/directorio/icpplus
EMPADRONAMIENTO:
altro obbligo che abbiamo è quello di “empadronarci”, cioè, come si dice in Spagna, darci “de alta en el padrón municipal”.
Che vuol dire?
In pratica, iscriverci all’Anagrafe dei Residenti nel territorio comunale, fondamentale per alcuni passaggi come, ad esempio, optare per una scuola per i figli nella zona prossima a dove abitiamo, richiedere l’assistenza sanitaria o la voltura delle utenze (acqua, luce, gas) a nostro nome, richiedere la “carta di soggiorno” etc...
NdR: per le utenze, visto che ci siamo, ricontrolliamo se nel nostro contratto d’affitto sia prevista qualche penale a favore del propietario, in caso di mancata voltura: sicuramente non ci abbiamo fatto caso più di tanto, nel momento del bisogno ed in cui eravamo presi dall’impulso irrefrenabile alla firma, ma ripassiamolo!
L’Empadronamiento è un obbligo e, per farlo, occorre una “cita” (appuntamento) nel Ayuntamiento competente (il Comune), a cui dovranno presentarsi tutti i componenti conviventi della familia, muniti di contratto d’affitto o di titolo di proprietà dell’immobile o, nel caso di essere “ospiti”, essere accompagnati dall’ospitante.
La cita, come praticamente tutto oggi, si può prendere on-line o telefonicamente.
Non preoccupatevi per l’eventuale problema linguistico, in caso di optare per la chiamata telefónica: tutti, gli uffici stessi, sono concordi sul fatto che sia praticamente impossibile ottenere la línea!
È assolutamente da preferire la prenotazione on-line anche se, a volte, si registrano contrattempi o patológica assenza di appuntamenti disponibili in tempi ragionevoli.
SIP e TESSERA SANITARIA INTERNAZIONALE
La SIP è la tessera (tarjeta) sanitaria e, insieme all’assegnazione del medico di famiglia, (medico de cabecera) si ottiene presso il “Centro de Salud” competente per la zona in cui si risiede.
Se già siamo “empadronati”, anche se non ancora in regola con altre cose richieste (carta di soggiorno), ce ne possono comunque fare una provvisoria… però, “provvisoria” per un breve periodo, potrebbero farcela anche sulla base della sola Tessera Sanitaria Europea rilasciata in Italia, ma ricordiamoci che noi puntiamo più in alto, a quella permanente.
Come al solito, dipende molto anche da chi ci troviamo davanti, dalla nostra situazione personale e… anche dalla Comunidad Autónoma e dalla città in cui ci troviamo.
Per avere la SIP definitiva occorre essere in regola con la residenza (la tarjeta verde di residente comunitario) e con la Seguridad Social; quella per i familiari a carico, si ottiene sulla base di quella della persona che li ha a carico... quindi, “il capofamiglia” o come lo si voglia chiamare, è quello che deve regolarizzarsi per primo!
La tessera sanitaria internazionale serve, invece, se si viaggi fuori dalla Spagna ed abbiamo necessità di assistenza: non è come la Tessera Sanitaria Italiana "Europea", già direttamente utilizzabile all'estero, ma va specificamente richiesta nel caso che si preveda di viaggiare (la SIP normale vale in Spagna, quella internazionale all'estero).
Ha durata di 2 anni e viene rilasciata molto velocemente dalla TGSS (Tesoreria General de la Seguridad Social): richiedendola on-line arriva magicamente a casa dopo 2 giorni!
Seguridad Social
Altro non è che l’equivalente dell’INPS italiano …in tutti i sensi, compreso quello burocratico, dei pagamenti e del fatto che possano mangiarti di tutto se non adempi alle obbligazioni contributive (in particolare, riferito agli autonomi)!
Se una persona viene assunta come dipendente, di solito è il datore di lavoro che provvede con l’iscrizione alla SS, però può anche provvedere l’interessato, sulla base di una dichiarazione d’intenti per l’assunzione;
se si apre una posizione come autónomo, dandosi “de alta” con le relative epigrafi all’Agencia Tributaria (Mod. 036 o 037), con questa si può poi ottenere l’affiliazione alla SS.
Essere iscritti alla SS è uno dei paramentri per il rilascio della tessera di residente comunitario (NIE verde).
Carnet di Famiglia Numerosa
Qui si parla di famiglia composta da genitori ed almeno 3 figli, oppure degli altri casi previsti dalla legge.
Si richiede agli organi del Governo della Comunidad Autonoma in cui si vive: agli uffici della Generalitat se viviamo a Valencia, al Cabildo se viviamo a Tenerife...
Quando siamo a posto con le cose precedenti, se ne abbiamo i requisiti (per la Comunidad Valenciana vedi https://www.gva.es/es/inicio/procedimientos?id_proc=377 ) , possiamo richiederlo: esiste nelle categorie “general” e “special” e per poterlo ottenere bisogna essere empradronati da almeno 6 mesi... comunque, visto che per averlo in mano passano circa sei mesi dalla richiesta, in pratica, se lo richiediamo subito, quando arrivano ad elaborare la nostra richiesta siamo in regola con i tempi!
A cosa serve?
Ad avere alcune facilitazioni, come sconti sui trasporti pubblici, detrazioni fiscali, sconti su alcune attività, punteggio preferenziale per le scuole o mense etc. etc., anche in funzione del luogo di residenza.
Ad esempio, se la Famiglia Numerosa è residente nella Penisola Iberica (Valencia, Barcellona, Madrid, Sevilla, Santiago de Comppostela etc…), ha il 5% di sconto sui viaggi aerei interni alla Spagna, ad esempio, per volare in altra zona della Penisola Iberica o andare nelle Canarie.
Se, invece, è residente nelle Canarie, la familia numerosa ha diritto al 80% di sconto sui viaggi aerei o in nave interni alla Spagna (per fare un esempio, noi, che nel 2019 rientravamo nella categoría “general” come residenti a Tenerife, per viaggiare in nave da Santa Cruz de Tenerife fino a Huelva, abbiamo pagato per 5 persone e 2 auto, con 2 cabine, colazione, pranzo e cena per i 2 giorni e mezzo di viaggio, nel Luglio 2019 la somma di 400,00 € invece di 2.000,00 € che sarebbe stato il prezzo pieno: lo sconto è sensibile!).
Domicilio Fiscale
Quando siamo a posto con la tessere di residente comunitario, se ancora non ce lo ha fatto nessuno, ricordiamoci di provvedere “all’attivazione fiscale del NIE” ed a notificare il nostro domicilio fiscale in Spagna all’Agenzia Tributaria Spagnola (ed a notificare a quella italiana che siamo residenti in Spagna, magari: siamo diventati ufficialmente contribuenti spagnoli!!!)
La chiarezza fiscale è bene che ci sia ed a maggior ragione possono esserci delle situazioni antipatiche, come nel caso di conto bancario (c’è differenza, p. es., fra quanto siano i costi di un conto per residente e quelli di uno per non residente) o di vendita di un immobile:
se chi vende un immobile è residente in Spagna, eventuali guadagni realizzati nella vendita verranno tassati in sede di dichiarazione dei redditi l’anno successivo;
se è residente estero, in sede di compravendita, il compratore (magari tramite il notaio) dovrà obbligatoriamente applicare una ritenuta del 3% sull’intero prezzo (cioè pagare il 3% in meno al proprietario), e versarla ora e subito al fisco spagnolo… saranno poi cavoli del venditore, in caso di suo diritto, presentare i calcoli ed i giustificanti dettagliati all'Agenzia Tributaria Spagnola (Hacienda) e richiedere quanto di troppo trattenuto e pagato… però già da qui si dovrebbe intuire che non è né facilissimo né immediato!
(Comunque, qualora fosse questo il vostro caso, fatevi dare la ricevuta dell’avvenuto versamento della ritenuta!!!)
Certificato Digitale, Cl@ave PIN, Cl@ve PIN Permanente
Siccome siamo nell’era digitale… questi non potevano mancare: servono per interfacciarsi ed identificarsi on-line con le pubbliche amministrazioni.
Diciamo che si potrebbe vivere anche senza, ma che il disporne (minimo del sitema “cl@ve PIN base” - non dobbiamo averli per forza tutti!) rende molto più facile ed immediato accedere ed identificarsi in vari siti che stanno sempre più diventando fondamentali con la digitalizzazione della società (hanno diversi gradi di sicurezza e di tipo e modalità d’acceso e si possono ottenere seguendo le procedure dettagliatamente spiegate sui siti interessati - es. Agenzia Tributaria).
Come tante altre cose, se ci organizziamo in anticipo, al momento in cui ci serviranno le avremo disponibili e potremo usarle, ma può essere fastidioso se vogliamo avvalerci di qualche procedura “supersemplificata” e ce la ritroviamo “supercomplicata” perchè ci manca un adeguato sistema di identificazione a distanza!
Infine... lo SPAGNOLO, lo conosco?
Non intendo il vicino di casa, ma la lingua…
Sono cosciente che non si possa trasformare l’italiano in spagnolo semplicemente aggiungendo la “s” alla fine delle parole?
Sono cosciente della fondamentale differenza di significato che c’è fra la parola “burro” nelle due lingue (italiano e spagnolo)?
Sono cosciente che “lo spagnolo” propriamente detto è “Castellano” ed è comune e parlato in tutta la Spagna (è “lo spagnolo” insegnato a scuola), ma, a seconda delle zone, convive con Catalano, Valenciano, Gallego, Euzkera?
Esistono anche “i dialetti”, ma quelli citati sono qualcosa di più: sono lingue ufficiali, riconosciute dallo Stato, usate nella pubblica amministrazione, nei documenti, e anche per scrivere libri scolastici, che vengono insegnate nelle scuole pubbliche delle Comunidad Autonomas (praticamente le “regioni”) interessate.
La lingua possiamo apprenderla parlando con la gente, seguendo i programmi TV con i sottotitoli, leggendo… ma esistono anche corsi a cui si può partecipare, sia organizzati da privati, da scuole private/academias de idiomas o da enti pubblici, fra cui ci sono quelli che rilasciano le certificazioni (A1 – A2 – B1 – B2 – C1 – C2…).
Non è difficile imparare a capirlo e a farsi capire, però se si cerca un livello di conoscenza più impegnativo o una certificazione utilizzabile in ambito lavorativo, seguire corsi specifici non sarà mai tempo perso!
Sperando di aver chiarito almeno gli aspetti più “urgente e spinosi”, nel prossimo articolo parlerò più dettagliatamente dell’AIRE.
Un saluto,
Carlo
PS
Se qualcuno necesita ulteriori approfondimenti o ravvisa imprecisioni o differenze con le proprie conoscenze, sono qui, disponibile per qualsiasi chiarimento.