mercoledì 30 marzo 2022

Documenti, prego!

Le prime necessità, gli adempimenti ed i documenti spagnoli (indispensabili o rinviabili)!


Potrebbe non sembrare, ma questa è una gatta originaria di Tenerife!



  • -       NIE,
  • -       SIP e TESSERA SANITARIA INTERNAZIONALE,
  • -       Seguridad Social,
  • -       empadronamiento,
  • -       scuola,
  • -       casa
  • -       lavoro,
  • -       titolo di familia numerosa,
  • -       certificato digitale / Cl@ve PIN / Cl@ve PIN permanente,
  • -       domicilio fiscale,
  • -       conoscere la lingua,
  • -       altro… (es.: vaccinazione antirabbica obbligatoria agli animali per viaggiare).

 

E per l’Italia, cosa si deve fare? Cos’è l’AIRE?

 

Siamo partiti dall'Italia e siamo finalmente in Spagna!!!

 

Diciamo che ci è andata “di lusso” e già abbiamo la casa in cui vivere: l’abbiamo comprata o ce l’hanno affittata con i soli documenti italiani, chiedendoci il primo mese d'affitto, 1 (solo!!!) mese di fianza, 1 mensilità per l'immobiliare!

 

Qualche “maledetto”, ci aveva detto che era impossibile trovarla a queste condizioni, ma noi ce l’abbiamo fatta!!!

 

E ora? Cosa dobbiamo fare? Ci sono cose urgenti e altre che possiamo rinviare?

 

Diciamo subito che ci sono differenze sostanziali su cosa, come e quando farlo anche a seconda della nostra personale situazione e ricordiamoci che siamo nell'Unione Europea, quindi fino a 3 mesi di soggiorno è tutto regolare anche senza sbattersi la testa e che una volta passati questi, sarà comunque difficile che qualcuno ci venga a cercare!


Però abbiamo sicuramente altre esigenze, non siamo venuti ad "imboscarci" e se vogliamo vivere alla luce del sole... dobbiamo rispettare certi adempimenti!

 

A titolo di consiglio, comunque, prima sistemiamoci con la Spagna, dopo vediamo se è il caso di iscriverci anche all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), passo che per legge (italiana) diventa “obbligatorio” se ci tratteniamo all’estero per oltre 1 anno ma che, visti i tempi “biblici” di qualsiasi adempimento connesso, è altamente consigliabile fare solo se vogliamo veramente stabilirci in Spagna a tempo indefinito.

 

Fra tanti, ci sarà chi

-       non ha bisogno di lavorare e dispone di sufficienti mezzi,

-       vuole imprendere in proprio e pensa ad aprire una socetà o una posizione di autonomo come persona fisica,

-       cerca un lavoro unicamente come dipendente,

-       ha assoluto bisogno di una fonte d’ingressi fin da subito per potersi mantenere e sarà disposto a fare qualsiasi cosa, anche a lavorare “in nero” (…pratica sconsigliabilissima, ma a cui molti ricorrono o per volontà o per necessità, ma che è difficile finisca bene),

-       ha la possibilità e/o la volontà di “studiare il campo” prima di muoversi in qualsiasi ambito (e questa, se possiamo permettercelo, è la cosa migliore che possiamo fare!),

-       è così impaziente che, pur potendo “aspettare studiare la situazione”, deve assolutamente iniziare subito a fare qualcosa in proprio… qualsiasi cosa... (e questa è, invece, la peggior cosa che possiamo fare, perché ci esponiamo alle più brucianti fregature e/o disillusioni, mettendo anche a rischio quel capitale che ci avrebbe permesso di "aspettare e studiare"),

-    è nella stessa situazione di cui sopra, ma decide di fare una qualsiasi cosa come dipendente (sicuramente meglio di prima, non rischia il capitale proprio, se ce l'ha, e questo gli permette di studiare ancora più a fondo che dall'esterno!)

-       è arrivato con le idee chiare e chi le ha fatto con le idee “nebulose”,

-       è estasiato fin dal primo momento e chi è deluso dal nuovo paese e si chiede cosa sia venuto a farci,

-       si farà abbindolare e ci sarà chi si dedica ad “abbindolare” gli altri,

ci saranno anche altre possibilità, però, tutti, dovranno, in un modo o nell’altro, “regolarizzare” la loro posizione di residenti spagnoli, se vogliono vivere in Spagna ed avere i normali diritti (con annessi doveri) e, se vogliono farlo in piena tranquillità e nel rispetto delle normative vigenti, regolarla anche nei confronti dell’Italia (ma questo è bene, come già accennato, lasciarlo per un secondo tempo)! Solo da ricordarsi che, ad esempio, l'AIRE è una cosa italiana e alla Spagna non interessa, il NIE è una cosa spagnola ed all'Italia non interessa: cioè, avremo adempimenti nei confronti di due diverse nazioni, ognuna delle quali chiede il suo, indipendentemente da cosa chiede l'altra.

 

Che documenti (spagnoli) ci occorrono nella nostra “nueva vida”?

Come, dove e in che tempi li otteniamo?

 

Per quanto riguarda i documenti d’identità (passaporto e carta d’identitàci teniamo quelli italiani (assicuriamoci solo, prima di partire, che siano validi ancora a lungo: non trasferiamoci con documenti prossimi a scadenza, solo sarà fonte di problemi... meglio ritardare la partenza che trovarsi nei casini all'estero!!!).

 

Il giorno in cui dovremo rinnovarli (carta ID e/o passaporto), se iscritti all’AIRE, potremo farlo tramite il Consolato; l’alternativa è rifarli in Italia, ma non è detto che per tutti sia così comodo!

 

Se, invece, non si è iscritti all’AIRE, anche se viviamo in Spagna da anni (e sono tanti in questa situazione), l’unica alternativa è rifarli in Italia: il Consolato non rilascia documenti a chi non è iscritto all’AIRE, può solo fornire l’autorizzazione a viaggiare per rientrare in Italia.

 

NOTA: per la zona di Valencia è competente il Consolato Generale di Barcellona ed alcune cose si possono presentare tramite quello Onorario di Valencia, senza bisogno di andare a Barcellona.

Per avvalersi dei servizi consolari, in questi casi l’unica è “giocare d’anticipo”, visti i lunghi tempi d’attesa.

 

Per la patente di guida, possiamo tenerci quella italiana fino a quando arriverà a scadenza, dopodichè, valuteremo se ci sia più conveniente rifarla in Spagna (per la quale dobbiamo essere residenti spagnoli in regola sotto tutti i profili)... anzi, a rigor di termini, DOVREMMO rinnovarla dove siamo residenti, quindi "convertirla in spagnola". Si può mantenere/rinnovare quella italiana? Visto che NON siamo più residenti in Italia, la cosa non ha molto senso, salvo che NON siamo iscritti all'AIRE e, quindi, l'Italia in realtà ci consideri come residenti in Italia e non all'estero.

 

NIE


Come già trattato nell'articolo specifico, per fare praticamente qualsiasi cosa in Spagna ci occorre il NIE: senza esagerare, diciamo pure che, pur essendo un identificativo fiscale univoco assegnato alla persona, il NIE in Spagna serve ancora di più`del Codice Fiscale in Italia!!!

 

Il NIE “blanco” è facilissimo da ottenere, basta richiederlo e pagare la tassa: la parte “difficile” è riuscire a prendere l’appuntamento (on line) per il rilascio!


(NdR: l’appuntamento si può fissare solo on-line, però si può sempre andare alla Comisaría competente a chiedere informazioni al poliziotto di servizio e se non ci presentiamo con la pretesa che debba “scattare” perché non abbiamo tempo da perdere, ma, semplicemente, chiediamo aiuto perché ne abbiamo bisogno, magari facendo anche trasparire senza vergognarsi questa necessità, di solito qualche indicazione risolutiva su cosa, dove e quando farlo la otteniamo (almeno, questo è quel che ho visto nelle varie occasioni di contatto)!

 

In seguito, normalmente una volta sistemata la nostra situazione relativa ai mezzi di sostentamento (normalmente, dicesi col “lavoro”) ed all’assistenza sanitaria, dovremmo procurarci la “carta di soggiorno”, cioè la tesserina verde di “residente comunitario”, colloquialmente detta “NIE verde”, che è il documento che ci autorizza a risiedere legalmente in Spagna a tempo indefinito (va comunicata ogni variazione di indirizzo o cambio di documento d'identità associato, anche se, obiettivamente, non è che poi alla polizia ci facciano caso più di tanto).

 

Essendo cittadini UE, in linea di massima, si potrebbe anche fare “lo gnorri” dal punto di vista “residenza legale”, ma, di sicuro, prima o poi avremo bisogno di fare qualcosa per cui ci serve, quindi tanto vale organizzarsi il prima possibile e non ritrovarsi poi alle strette!

Link funzionante al 27/10/2022 per la "cita previa" per il NIE:

https://sede.administracionespublicas.gob.es/pagina/index/directorio/icpplus

 

EMPADRONAMIENTO:


altro obbligo che abbiamo è quello di “empadronarci”, cioè, come si dice in Spagna, darci “de alta en el padrón municipal”.

 

Che vuol dire?

 

In pratica, iscriverci all’Anagrafe dei Residenti nel territorio comunale, fondamentale per alcuni passaggi come, ad esempio, optare per una scuola per i figli nella zona prossima a dove abitiamo, richiedere l’assistenza sanitaria o la voltura delle utenze (acqua, luce, gas) a nostro nome, richiedere la “carta di soggiorno” etc...

 

NdR: per le utenze, visto che ci siamo, ricontrolliamo se nel nostro contratto d’affitto sia prevista qualche penale a favore del propietario, in caso di mancata voltura: sicuramente non ci abbiamo fatto caso più di tanto, nel momento del bisogno ed in cui eravamo presi dall’impulso irrefrenabile alla firma, ma ripassiamolo!

 

L’Empadronamiento è un obbligo e, per farlo, occorre una “cita” (appuntamento) nel Ayuntamiento competente (il Comune), a cui dovranno presentarsi tutti i componenti conviventi della familia, muniti di contratto d’affitto o di titolo di proprietà dell’immobile o, nel caso di essere “ospiti”, essere accompagnati dall’ospitante.

 

La cita, come praticamente tutto oggi, si può prendere on-line o telefonicamente.

Non preoccupatevi per l’eventuale problema linguistico, in caso di optare per la chiamata telefónica: tutti, gli uffici stessi, sono concordi sul fatto che sia praticamente impossibile ottenere la línea!

 

È assolutamente da preferire la prenotazione on-line anche se, a volte, si registrano contrattempi o patológica assenza di appuntamenti disponibili in tempi ragionevoli.

 

SIP e TESSERA SANITARIA INTERNAZIONALE


La SIP è la tessera (tarjeta) sanitaria e, insieme all’assegnazione del medico di famiglia, (medico de cabecera) si ottiene presso il “Centro de Salud” competente per la zona in cui si risiede.

 

Se già siamo “empadronati”, anche se non ancora in regola con altre cose richieste (carta di soggiorno), ce ne possono comunque fare una provvisoria… però, “provvisoria” per un breve periodo, potrebbero farcela anche sulla base della sola Tessera Sanitaria Europea rilasciata in Italia, ma ricordiamoci che noi puntiamo più in alto, a quella permanente.

 

Come al solito, dipende molto anche da chi ci troviamo davanti, dalla nostra situazione personale e… anche dalla Comunidad Autónoma e dalla città in cui ci troviamo. 

 

Per avere la SIP definitiva occorre essere in regola con la residenza (la tarjeta verde di residente comunitario) e con la Seguridad Social; quella per i familiari a carico, si ottiene sulla base di quella della persona che li ha a carico... quindi, “il capofamiglia” o come lo si voglia chiamare, è quello che deve regolarizzarsi per primo!


La tessera sanitaria internazionale serve, invece, se si viaggi fuori dalla Spagna ed abbiamo necessità di assistenza: non è come la Tessera Sanitaria Italiana "Europea", già direttamente utilizzabile all'estero, ma va specificamente richiesta nel caso che si preveda di viaggiare (la SIP normale vale in Spagna, quella internazionale all'estero).

Ha durata di 2 anni e viene rilasciata molto velocemente dalla TGSS (Tesoreria General de la Seguridad Social): richiedendola on-line arriva magicamente a casa dopo 2 giorni!

 

Seguridad Social


    Altro non è che l’equivalente dell’INPS italiano …in tutti i sensi, compreso quello burocratico, dei pagamenti e del fatto che possano mangiarti di tutto se non adempi alle obbligazioni contributive (in particolare, riferito agli autonomi)!

 

    Se una persona viene assunta come dipendente, di solito è il datore di lavoro che provvede con l’iscrizione alla SS, però può anche provvedere l’interessato, sulla base di una dichiarazione d’intenti per l’assunzione;

    se si apre una posizione come autónomo, dandosi “de alta” con le relative epigrafi all’Agencia Tributaria (Mod. 036 o 037), con questa si può poi ottenere l’affiliazione alla SS.

    Essere iscritti alla SS è uno dei paramentri per il rilascio della tessera di residente comunitario (NIE verde).

 

Carnet di Famiglia Numerosa


    Qui si parla di famiglia composta da genitori ed almeno 3 figli, oppure degli altri casi previsti dalla legge.

    Si richiede agli organi del Governo della Comunidad Autonoma in cui si vive: agli uffici della Generalitat se viviamo a Valencia, al Cabildo se viviamo a Tenerife...


    Quando siamo a posto con le cose precedenti, se ne abbiamo i requisiti (per la Comunidad Valenciana vedi https://www.gva.es/es/inicio/procedimientos?id_proc=377 ) , possiamo richiederlo: esiste nelle categorie “general” e “special” e per poterlo ottenere bisogna essere empradronati da almeno 6 mesi... comunque, visto che per averlo in mano passano circa sei mesi dalla richiesta, in pratica, se lo richiediamo subito, quando arrivano ad elaborare la nostra richiesta siamo in regola con i tempi!


    A cosa serve?

 

    Ad avere alcune facilitazioni, come sconti sui trasporti pubblici, detrazioni fiscali, sconti su alcune attività, punteggio preferenziale per le scuole o mense etc. etc., anche in funzione del luogo di residenza.


    Ad esempio, se la Famiglia Numerosa è residente nella Penisola Iberica (Valencia, Barcellona, Madrid, Sevilla, Santiago de Comppostela etc…), ha il 5% di sconto sui viaggi aerei interni alla Spagna, ad esempio, per volare in altra zona della Penisola Iberica o andare nelle Canarie.

    Se, invece, è residente nelle Canarie, la familia numerosa ha diritto al 80% di sconto sui viaggi aerei o in nave interni alla Spagna (per fare un esempio, noi, che nel 2019  rientravamo nella categoría “general” come residenti a Tenerife, per viaggiare in nave da Santa Cruz de Tenerife fino a Huelva, abbiamo pagato per 5 persone e 2 auto, con 2 cabine, colazione, pranzo e cena per i 2 giorni e mezzo di viaggio, nel Luglio 2019 la somma di 400,00 € invece di 2.000,00 € che sarebbe stato il prezzo pieno: lo sconto è sensibile!). 

 

Domicilio Fiscale


    Quando siamo a posto con la tessere di residente comunitario, se ancora non ce lo ha fatto nessuno, ricordiamoci di provvedere “all’attivazione fiscale del NIE” ed a notificare il nostro domicilio fiscale in Spagna all’Agenzia Tributaria Spagnola (ed a notificare a quella italiana che siamo residenti in Spagna, magari: siamo diventati ufficialmente contribuenti spagnoli!!!)

 

    La chiarezza fiscale è bene che ci sia ed a maggior ragione possono esserci delle situazioni antipatiche, come nel caso di conto bancario (c’è differenza, p. es., fra quanto siano i costi di un conto per residente e quelli di uno per non residente) o di vendita di un immobile:

    se chi vende un immobile è residente in Spagna, eventuali guadagni realizzati nella vendita verranno tassati in sede di dichiarazione dei redditi l’anno successivo;

    se è residente estero, in sede di compravendita, il compratore (magari tramite il notaio) dovrà obbligatoriamente applicare una ritenuta del 3% sull’intero prezzo (cioè pagare il 3% in meno al proprietario), e versarla ora e subito al fisco spagnolo… saranno poi cavoli del venditore, in caso di suo diritto, presentare i calcoli ed i giustificanti dettagliati all'Agenzia Tributaria Spagnola (Hacienda) e richiedere quanto di troppo trattenuto e pagato… però già da qui si dovrebbe intuire che non è né facilissimo né immediato!

(Comunque, qualora fosse questo il vostro caso, fatevi dare la ricevuta dell’avvenuto versamento della ritenuta!!!)

 

Certificato Digitale, Cl@ave PIN, Cl@ve PIN Permanente


    Siccome siamo nell’era digitale… questi non potevano mancare: servono per interfacciarsi ed identificarsi on-line con le pubbliche amministrazioni.

 

    Diciamo che si potrebbe vivere anche senza, ma che il disporne (minimo del sitema “cl@ve PIN base” - non dobbiamo averli per forza tutti!) rende molto più facile ed immediato accedere ed identificarsi in vari siti che stanno sempre più diventando fondamentali con la digitalizzazione della società (hanno diversi gradi di sicurezza e di tipo e modalità d’acceso e si possono ottenere seguendo le procedure dettagliatamente spiegate sui siti interessati - es. Agenzia Tributaria).

 

    Come tante altre cose, se ci organizziamo in anticipo, al momento in cui ci serviranno le avremo disponibili e potremo usarle, ma può essere fastidioso se vogliamo avvalerci di qualche procedura “supersemplificata” e ce la ritroviamo “supercomplicata” perchè ci manca un adeguato sistema di identificazione a distanza!

 

Infine... lo SPAGNOLO, lo conosco?


    Non intendo il vicino di casa, ma la lingua…

 

    Sono cosciente che non si possa trasformare l’italiano in spagnolo semplicemente aggiungendo la “s” alla fine delle parole?

 

    Sono cosciente della fondamentale differenza di significato che c’è fra la parola “burro” nelle due lingue (italiano e spagnolo)?

 

    Sono cosciente che “lo spagnolo” propriamente detto è “Castellano” ed è comune e parlato in tutta la Spagna (è “lo spagnolo” insegnato a scuola), ma, a seconda delle zone, convive con Catalano, Valenciano, Gallego, Euzkera?

 

    Esistono anche “i dialetti”, ma quelli citati sono qualcosa di più: sono lingue ufficiali, riconosciute dallo Stato, usate nella pubblica amministrazione, nei documenti, e anche per scrivere libri scolastici, che vengono insegnate nelle scuole pubbliche delle Comunidad Autonomas (praticamente le “regioni”) interessate.

 

    La lingua possiamo apprenderla parlando con la gente, seguendo i programmi TV con i sottotitoli, leggendo… ma esistono anche corsi a cui si può partecipare, sia organizzati da privati, da scuole private/academias de idiomas o da enti pubblici, fra cui ci sono quelli che rilasciano le certificazioni (A1 – A2 – B1 – B2 – C1 – C2…).

    Non è difficile imparare a capirlo e a farsi capire, però se si cerca un livello di conoscenza più impegnativo o una certificazione utilizzabile in ambito lavorativo, seguire corsi specifici non sarà mai tempo perso!


Sperando di aver chiarito almeno gli aspetti più “urgente e spinosi”, nel prossimo articolo parlerò più dettagliatamente dell’AIRE.

 

Un saluto,

Carlo

 

PS

Se qualcuno necesita ulteriori approfondimenti o ravvisa imprecisioni o differenze con le proprie conoscenze, sono qui, disponibile per qualsiasi chiarimento.

martedì 15 marzo 2022

Deduzioni fiscali in Spagna

 Visto che la "declaración de la renta" si avvicina...


...alcune indicazioni sulle spese deducibili/detraibili.


Quali sono le deduzioni fiscali di cui si può usufruire nel dichiarare i redditi 2021?🤔

Un articolo che fa il riassunto, per avere un'idea di quali siano le spese di cui è bene avere la "documentazione d'appoggio", in modo da poterla mostrare se e quando ci verrà richiesta.

In quanto alla dichiarazione del IRPF in se (in Spagna si chiama IRPF, no IRPEF come in Italia), il famosissimo "borrador de Hacienda" sarà disponibile sul sito dell'Agenzia Tributaria: arriva tutti gli anni!🤓

Per accedervi, servirà anche il "codice de soporte" della tarjeta de residente comunitario (ex "NIE verde"), numero di sette cifre riportato sul retro, in basso a destra... che, come da istruzioni del sito Ag. Trib. andrà integrato anteponendo C0 (lettera "c" maiuscola e numero zero) per renderlo di 9 cifre ed accettabile dal sito (istruzione chiarissima e reperibile solo con attenta lettura, altrimenti il sistema continua a respingere l'accesso ed uno ammattisce senza sapere perché).🧐

Nel borrador saranno disponibili e visibili tutti i dati in possesso dell'Agenzia Tributaria e, se non c'è nessuna variazione o integrazione da fare, lo si potrà anche presentare in proprio come dichiarazione definitiva... però... occhio!!!📌

I dati possono essere incompleti o avere necessità di essere integrati, in particolare in alcune situazioni.

Ad esempio, se nel corso del 2021 abbiamo venduto un immobile, potrà anche figurarci, ma sicuramente non ci figureranno eventuali spese che si possono detrarre, come il pagamento dell'agenzia (importo fattura), le spese e tasse di acquisizione, eventuali spese per manutenzioni (intendo le fatture... non le spese non dimostrabili) etc.

Quindi, se vi sentite propio sicuri che tutto sia corretto, potete confermarlo e presentarlo...

Se vi sentite sicuri di cosa modificare, potete farlo, confermarlo e presentarlo...

Se avete anche la sola ombra di un dubbio... meglio rivolgersi ad una asesoría: si tratterà di pagare 50,00 €, ma almeno potrete dormire senza affliggervi nel dubbio!🤓

venerdì 4 marzo 2022

Siamo in Spagna: "casa, dolce casa!"


FINALMENTE SIAMO ARRIVATI IN SPAGNA!!!

 

Ed ora, cosa si fa? “Casa, dolce casa!”


Con note tratte da esperienze personali

(arrivo a Tenerife, trasloco dopo 4 anni a Valencia)

...ed alcuni riferimenti di legge: la LAU (Ley de Arrendamientos Urbanos)


    Fra le prime necessità, se non la prima in assoluto, c’è quella di avere un ambiente in cui vivere: l’urgenza può variare da persona a persona ed è legata sia alle caratteristiche strettamente “personali” (c’è chi ama l’avventura più di altri, per esempio) che a quelle familiari (per quanto “avventuroso” uno sia, difficile volerlo fare quando ci sono figli piccoli).

 

    Se sei da sol@, probabilmente non sarà un problema trascorrere un periodo più o meno lungo (o, magari, sistemarsi definitivamente) in una camera in affitto in un  appartamento condiviso (“piso compartido”);

 

...se siete una coppia (“pareja”) o due amic@, magari, potete pensare di organizzarvi nello stesso modo…

 

…ma l’esigenza di avere una propia abitazione diventa assolutamente urgente nel caso di una famiglia con figli e, magari, animali al seguito (la famosa "mascota")!

 


Posso riportare, a titolo d’esempio, la mia esperienza personale di quanto successo nel 2015, quando abbiamo deciso di trasferirci in Spagna:


famiglia composta da marito, moglie, tre figli di 7, 9 e 13 anni e 1 cane di 3 anni d’età e 30 Kg di peso… per noi, la “camera provvisoria”, era esclusa…


...DOVEVAMO AVERE UN APPARTAMENTO TUTTO PER NOI FIN "DA SUBITO"!

 

 

    A suo tempo, noi abbiamo scelto Tenerife, nella quale avevamo fatto 2 sopralluoghi vacanzieri di una settimana cadauno (meglio che niente, ma non il tipo di sopralluogo preferibile... sarebbe meglio più lungo e meno vacanziero):

 

    il primo nel 2011 (ed allora pensavamo tutti che fosse una vacanza e non sapevamo che fosse un sopralluogo per un futuro trasferimento… ed infatti è stata una vacanza!;-),

 

    il secondo nel 2014: mentre io pensavo che trattasse di una vacanza, la mia “machiavellica” moglie, che aveva molta più voglia di spostarsi dall'Italia di quanta ne avessi io, già sapeva era un sopralluogo!


    E nell'Estate 2015 ci siamo trasferiti dall'Italia a Tenerife!

 

    Oggettivamente, devo dire che avremmo dovuto girare un pò di più l’isola e non fermarci a vederne la sola zona Sud, il centro “vitale” del turismo di Tenerife, in cui la percentuale di stranieri è assurdamente elevata!

 

    Il tempo atmosferico è migliore rispetto al Nord, ma la sua vocazione spiccatamente turistica può risultare opprimente a lungo andare, sempre che non si faccia un’attività anch’essa a vocazione spiccatamente turística oppure si possa muoversi senza problema alcuno in qualsiasi momento.


    Non dimentichiamoci mai che Tenerife è un'isola, grande, ma non grandissima.


    Per andare da Las Americas / Los Cristianos / Palm Mar fino a Santa Cruz / La Laguna, ci sono ca. 75 Km che si possono fare in 40 minuti sull'autostrada TF1. Direi che sia normale considerare 1 ora... ed all'epoca era frequente necessitarne 2 e mezzo (ora stanno rivedendo alcuni svincoli cruciali), causa situazione traffico.


    Nell'isola, muoversi "dal Sud al Nord" e viceversa (anche se, formalmente, Santa Cruz non è proprio Nord...) è psicologicamente visto come "il grande viaggio", pieno d'incertezze, quindi... non puoi vivere nel Sud, portare i figli a scuola alle 8 e pensare di andare nel "lontano Nord", per poi essere lì a scuola, puntuale alle 14 per riprenderli all'uscita...


...se tutto scorre liscio, puoi andare, arrivare alle 9, girare nei centri commerciali che vuoi (ce ne sono anche nel Sud... ma sono differenti, l'impronta turistica ed i relativi prezzi sono visibili), ripartire alle 13 ed arrivare perfetto... ma l'incertezza regna sovrana sulla durata di tale viaggio, quindi non puoi regolarti in questi termini!


    Questa, per esempio, è una delle cose che abbiamo imparato vivendoci e con la quale non avevamo previsto di "combattere"!

 

    

    Comunque, nel 2015, avevamo ancora un’attività in Italia e non potevamo chiuderla da un giorno all’altro per sparire di punto in bianco: un’agenzia immobiliare e ci dedicavamo principalmente agli affitti estivi ed all’amministrazione di condomini!

 

    Già quando, ad inizio 2015, si diffusero le voci di un nostro prossimo trasferimento (e senza averlo detto a nessuno!!!) che volevamo andarcene dalla pregiata e ridente cittadina marittima dalle lunghe orecchie, in cui avevo vissuto i primi 50 anni della mia vita, ci fu una specie di rivoluzione fra quelli che potremmo definire “i nostri clienti”, i condomini amministrati…

 

…in buona parte, pensavano (o, quantomeno, agivano come se lo pensassero!!!) che ce ne saremmo andati con i loro soldi e avremmo fatto la bella vita, spaparacchiati al sole a loro spese!!!

 

    Però, visto che riuscimmo ad organizzare una partenza scaglionata per fine estate, senza “abbandonare” nessuno e chiudendo tutti i conti e relativi passaggi di consegne, siamo riusciti a chiarirci prima che ci crocifiggessero e siamo pure rimasti "amici".

 

    Non dico che, nella stessa ridente cittadina, non ci siano stati casi di gente che faveva il nostro stesso lavoro e fosse sparita da un giorno all’altro lasciando enormi buchi contabili…

 

…e forse da qui il bieco sospetto nei nostri confronti, però la parte “organizzativa pre- partenza” fu un discreto successo, perché ancora oggi, ad anni di distanza, con molti siamo in contatto e, quando capita, ci vediamo e parliamo con piacere!

 

    La decisione di trasferirci l'abbiamo ufficializzata in famiglia (fra noi) a Novembre 2014!

 

    E alla fine di Luglio 2015, mia moglie (Cristina) con le nostre 2 figlie Ambra e Aurora (all’epoca di 7 e 9 anni e mezzo rispettivamente), insieme a mia suocera come “supporter”, partirono in aereo con destinazione Tenerife Sur, Aeroporto Reina Sofia…

 

…avendo precedentemente fissato, on-line e per ben 4 settimane!!!, un appartamento presso un “apart-hotel” in zona San Eugenio (Las Americas): un tempo che ci sembrava assolutamente “congruo” per cercare una sistemazione definitiva per la famiglia!


L’idea era: andate, affittate e sistematevi, che a Settembre, finiti i passaggi burocratici ed amministrativi, arriviamo anche noi… e intanto, godetevi questi due mesi di vacanza!!!😎

 

    Io, mio figlio più grande (13 anni e mezzo) ed il nostro cane (Betty) avevamo in programa di partire a fine Settembre, una volta, come già sottolineato, chiusi i conti della stagione con tutti gli interessati, in auto e con la maggior parte dei bagagli, oltre a spedire nel frattempo alcuni scatoloni a mezzo corriere in un container compartito.


    Mia moglie avrebbe dovuto fare “il giro” di qualche agenzia o proprietario di cui avevamo visto gli annunci di affitto on-line e prendere velocemente in affitto quello che andava bene fra "l'ampia gamma di opportunità" ed in cui avremmo potuto sistemarci tutti come base operativa.

 

Una cosa non avevamo assolutamente pianificato:

 

la difficoltà mostruosa per riuscire a trovare chi ci affittasse l’appartamento!

 

    Non avevamo la richiesta “nomina”, non avevamo contratto di lavoro spagnolo (…e come “cazz…” avremmo potuto averli, se eravamo appena arrivati? Classica domanda che, di sicuro, viene a molti, quando gli vengono chieste simili garanzie!!!)

 

Avevamo, comunque, la dichiarazione dei redditi italiana (meno male), però, in alcune banche ci facevano anche difficoltà per aprire un conto corrente “per stranieri non residenti” perché non avevamo ancora documenti spagnoli da residenti!😳😳

 

Eravamo appena arrivati, eravamo italiani, avevamo figli piccoli, avevamo un cane… tutti ci trattavano a pesci in faccia… e chi non lo faceva, tentava di truffarci o cercando di appiopparci topaie assurde per prezzi ancora più assurdi…

 

…o ci trovava l’occasione ideale proprio il Venerdì sera, ma per la quale avremmo dovuto pagare in contanti “subito” la cauzione, i primi 2 mesi di affitto, la mensilità dell’agenzia (tot 650x4=2600€) e… “il Lunedì, quando l’ufficio riapriva”, avremmo formalizzato il contratto “scrivendo 2 righe”.😯😯

 

Naturalmente, di fare una ricevuta non ce ne sarebbe nemmeno stato bisogno, perché “siamo fra noi e possiamo fidarci sulla parola”, “però, se la volete, posso farvela lo stesso ma vi garantisco io che non vi serve” (...detto con occhi languidi e luccicanti di lacrime)!!!

 

Certo, il fatto che la persona facesse parte di una cricca di truffatori (italiani) che intercettavano i bersagli fin dall’uscita dell’aeroporto, ben conosciuta nella zona, ma sconosciuta ai nuovi arrivati (come noi)… forse incideva sulla rapidità con cui avremmo dovuto approfittare dell’occasione che ci si offriva: assolutamente da NON perdere (secondo chi la proponeva)!

 

A titolo d’inciso, faccio anche presente che il truffatore italiano ha come obiettivo il “pollo” italiano, ma visto l’ambiente multiculturale, è garantito che “ognuno ha il suo” (l’inglese per gli inglesi, il tedesco per i tedeschi, lo spagnolo per gli spagnoli…).

 

Alla fine, comunque, con un incredibile ed ormai inatteso “colpo di fortuna”, tramite un'agente immobiliare russa, che aveva oltretutto avuto in precedenza brutte esperienze con clienti italiani (in certe situazioni, il livello medio dei connazionali non depone a nostro favore come popolo!), ma che prese in simpatia mia moglie e la nostra disgraziata situazione, riuscimmo a trovare “l’agognata casa” entro fine Agosto, ma quasi allo scadere della quarta settimana e quando sembrava di essere entrati nell’inferno dantesco (“perdete ogni speranza o voi ch’entrate…”)!

 

Quanto sopra è una parte, piccola, di quanto vissuto nel periodo iniziale a Tenerife, in mezzo ad incertezze, maledizioni, promesse non mantenute, delusioni brucianti, chiamate telefoniche disperate dalla Spagna all'Italia, svenimenti per colpi di calore (non è uno scherzo... ma, magari, ne parlerò in un'altra occasione), persone amichevoli che si offrivano di aiutarti per cercare di raggirarti e di altre, dall’approccio nemmeno tanto amichevole, che ti aiutavano veramente anche senza avergli chiesto niente, delle avventure tragicomiche, delle spese galoppanti e superiori a qualsiasi previsione…

 

…ma quello che ancora oggi “mi brucia” di più, è che “loro” erano “già la” e che io ero ancora “di qua”: non potevo fare niente direttamente per aiutarle e, soprattutto, non vivendo la situazione “sul posto”, spesso non riuscivo nemmeno a capire di che cosa mi parlassero e di cosa realmente stessero passando!!!

 

    Alla fine, fu chiaro che fra la parte di famiglia che era andata a farsi una lunga vacanza di 2 mesi e l’altra che era restata a lavorare prima di riunirsi… chi si fece i 2 mesi di vacanza fu la seconda!!!

 

    Per il trasferimento, noi avevamo scelto il “fai da te”, avevamo visto tante cose, avevamo pianificato varie possibilità…  però ne avevamo omesse altre e, soprattutto, non avevamo pensato che fosse così difficile sistemarsi!

 

In effetti, tutto si può risolvere personalmente (casa, documenti etc…) però invito anche ad esaminare la possibilità di ricorrere ai servizi professionali (a pagamento) di chi si occupa di “offrire” pacchetti per il trasferimento o servizi di consulenza: per molti può essere superfluo, ma per alcuni può essere la salvezza!

 

    Intendiamoci bene, può anche essere che chi arriva abbia le idee assolutamente chiare su dove vuole vivere, conosca il posto ed abbia anche "i mezzi" per farlo: può comprarsi un appartamento rapidamente ed eliminare la problematica della ricerca dell’affitto…


...ma, magari, ha tutto questo, però vuole comunque prima fare esperienza e cerca ugualmente l’affitto per un certo periodo, prima di sbilanciarsi nell'acquisto! 

 


Passiamo ora alla tappa 2 del trasferimento, Luglio 2019:

dopo 4 anni di Tenerife, andiamo a Valencia!!!


    Trovare un immobile in affitto e ben posizionato per poter vivere (prossimità a servizi, scuole, mezzi di trasporto pubblico, parchi verdi, ospedale o centro sanitario, supermercati, ben collegato…) è facilissimo in una città come Valencia, quello che è un pò più difficile, anche qui, è riuscire a farselo affittare veramente.

 

    Tantissime persone maltrattano “le Agenzie” sui gruppi Facebook, dicendo che sono “il male assoluto” del mercato immobiliare e che “solo dai privati” si incontrano richieste ragionevoli.

 

    Magari sarò “partigiano”, visto che anch’io faccio parte di chi lavora nel settore immobiliare e mi occupo anche di affitti e vendite, però devo chiarire che si incontra “il bene ed il male” in tutti i campi.


    Un agente immobiliare serio e professionale (cioè uno che fa il suo lavoro percependo “un onorario” per servizi professionali realmente resi), può offrire più servizi del privato, anche se il privato non chiede il pagamento della mensilità per la mediazione!


    Un agente immobiliare "scorretto" può fare molti danni... ma un privato "scorretto" può riuscire a farne molti di più: ad esempio, difficilmente qualcuno invia cifre consistenti ad un'agenzia senza aver prima firmato qualcosa o preteso qualcos'altro, ma sono molti di più quelli che lo fanno in una transazione diretta fra privati!

 


CHIARIMENTO LEGALE: LA L.A.U.

La Spagna è organizzata in Comunidades Autónomas

però la Ley de Arrendamientos Urbanos vale su tutto il territorio nazionale.


    Cosa prevede la legge e cosa viene normalmente richiesto per affittare una casa / appartamento etc.?

 

La legge spagnola (L.A.U.) attuale (dal 1 Marzo 2019), stabilisce che un affitto residenziale stipulato fra privati (cioè, in cui sia il proprietario che l’inquilino agiscano in qualità di privati cittadini) abbia una durata di 5 anni, oltre tre di rinnovo salvo disdetta (precedentemente si parlava di 3 anni).


I contratti normali che si fanno sono “annuali”, automaticamente rinnovabili alla scadenza annuale, però deve essere chiaro che la legge prevede l’obbligo di rinnovo automatico, salvo disdetta nei termini e nei casi previsti, fino al raggiungimento dei 5 anni di durata (quindi, quando ti affittano la casa “per 1 anno”, la legge, con una norma inderogabile, dice “va bene, ma è a tua disposizione per 5 anni almeno, sempre che tu non voglia andartene prima”; al proprietario, invece, dice "mettici pure 1 anno, ma ricordati che sono minimo cinque, sempre che tu non abbia l'esigenza di legge di uso proprio o per familiari di primo grado, per cui dovrai comunque dare una disdetta con congruo preavviso").

 

    Allo scadere dei 5 anni, il proprietario può comunicare disdetta con un preavviso di 4 mesi e l’inquilino con 2: in mancanza di disdetta, si proroga per tre anni automaticamente, di anno in anno.

 

L’inquilino (arrendatario) può comunicare sempre comunicare disdetta con 30 giorni di preavviso su qualsiasi scadenza annuale, senza essere tenuto a pagare niente del canone (e degli eventuali danni).


Fa eccezione solo la disdetta data dall'inquilino durante i primi 6 mesi che, se specificato nel contratto, dà origine ad un obbligo risarcitorio nei confronti del proprietario (una mensilità, parametrizzata al tempo restante per raggiungere la prima annualità).

 

Solo se nel contratto il propietario fa rilevare che “entro il termine di… (inferiore a cinque anni)” necessiterà l’immobile per adibirlo a propria abitazione o abitazione di un figlio, o del coniuge separato o divorziato, una volta che sia trascorso il primo anno il contratto, questo non sarà soggetto a rinnovo automatico fino ai 5 anni. Il proprietario (arrendador) dovrà notificare l’esigenza in modo certo almeno con due mesi di preavviso e si dovrà liberare l’immobile, salvo diversi accordi che è sempre possibile raggiungere.

 

Se, il contratto viene stipulato per una durata inferiore a 1 anno e l’inquilino lo usa come sua abitazione… in realtà viene riportato all’annualità automaticamente (in caso di disputa) e vale la durata quinquennale ed eventuale proroga di tre anni: non importa se l'agenzia o il proprietario abbia inserito clausole limitative alla durata (tipo un contratto per 4 o 6 mesi rinnovabile o meno: se c'è disaccordo ci si rifà alla legge per tutte quelle che sono le norme inderogabili).

 

Per essere legalmente valido come contratto “por temporada”, deve esserci specificata l’esigenza transitoria dell’inquilino e, magari, del propietario, con relative "pezze d'appoggio" (“mi serve per i 6 mesi in cui lavorerò qui, però sono residente in un’altra città…”) – (“lo affitto per solo 6 mesi perché dopo mi serve per…”).

 

Per quanto riguarda la fianza (cauzione), la legge prevede il deposito di 1 mensilità del canone e che il propietario possa richiedere al massimo una eventuale altra mensilità come garanzia accessoria (la fianza va depositata nell'apposito organo della Comunidad Autonoma a cura del proprietario e copia della ricevuta del versamento va consegnata all'inquilino... questo dice la legge😈😈).


Queste elencate discorsivamente sono CLAUSOLE INDEROGABILI!!!

 

Ci sono molte altre clausole nella LAU, però il fondamentale è che “l’uso vivienda” prevede il 5+3… e che la gente sottoscrive continuamente contratti con le clausole più disparate (con presunti esperti che assicurano la loro validità ed intimoriti inquilini che hanno paura di trovarsi per strada), in contrasto con le norme inderogabili: se una norma è inderogabile, NON LA SI PUÒ DEROGARE, nemmeno in accordo fra le parti…


I furbetti hanno sempre "buon gioco", quando hanno a che fare con gli ignari, in particolare se si ritengono "furbi", ma sono ignari anche loro!

 


PERCHÉ QUESTA GENTE FA TANTE DIFFICOLTÀ PER AFFITTARE CASA?


Partiamo dai presupposti:

-       proprietario serio, che vuole affittare per uso residenziale un immobile e che conta su quella fonte di reddito (come stipendio, pensione, per pagare il mutuo, mantenere un figlio all’Università…);

-       Agente Immobiliare che lavora con professionalità.

 

Due domande:

1)    se tu fossi il proprietario, avresti fiducia in un perfetto sconosciuto come tua fonte di reddito (magari anche unica fonte), sapendo di ritrovarti vincolato per anni, senza chiedergli garanzie più che solide nel momento in cui puoi farlo?

2)    Se tu fossi Agente Immobiliare e conoscessi il propietario di cui al punto 1), che ha fiducia in te e ti affida il suo immobile, ti sentiresti di garantire le stesse cose per un perfetto sconosciuto, a rischio di mettere a repentaglio tutto quello che hai costruito, se qualcosa va storto?

 

Sempre mi sono posto la questione personalmente: “sono un inquilino, sono corretto, ti puoi fidare di me, non ti fregherò mai e pagherò sempre con puntualità affitto e bollette"


… ma se un giorno mi trovassi nei problemi e dovessi scegliere solo una delle due, fra dare da mangiare alla mia famiglia o continuare a pagare l’affitto regolarmente, ci sono dubbi su quale strada sceglierei???

 

    Credo che così si possa riassumere perché tante volte vengano richieste garanzie su garanzie per un normale affitto!



Che garanzie ci chiedono per un affitto?

A volte si sfiora l'assurdità!

Nota iniziale: tutti, per affittarti casa, ti chiedono il NIE, ma, a rigor di termini, il cittadino di un qualsiasi paese UE, può permanere legalmente in Spagna come turista, senza nessun particolare adempimento, fino a tre mesi, quindi... se si cerca un affitto per 1 o 2 mesi, fino a 3, il NIE assolutamente non saremmo tenuti ad avercelo e, anche se vogliamo starci per più tempo, il contratto potrebbe essere sottoscritto inizialmente con i dati del documento italiano ed "aggiornato" successivamente con il NIE appena ne siamo in possesso.

 

Premetto anche qui l'esperienza personale.


Noi, vivendo a Tenerife, nel 2019, siamo riusciti a trovare un apartamento in affitto a Valencia (dove volevamo trasferirci e dove siamo dal Luglio 2019), tramite… nessuno: semplicemente abbiamo avuto “la suerte” di trovare “l’annuncio giusto” al momento “quasi giusto” e di avere dei “conoscenti” in zona che hanno potuto visitare l’appartamento prima che lo fissassimo.

 

Cioè, non ci hanno richiesto particolari garanzie reddituali ed hanno voluto 1 solo mese di cauzione/garanzia.


L’unica cosa negativa è che l’abbiamo dovuto prendere con decorrenza 1/5 quando ne avevamo bisogno dal 1/7: in pratica abbiamo iniziato a pagare l'affitto 2 mesi prima di poter andare a viverci.

 

Abbiamo fatto solo una breve visita a fine Aprile per conoscere i proprietari e farci conoscere da loro, oltre che firmare il contratto… l’acconto, però, lo avevamo già pagato "a scatola chiusa": in pratica, abbiamo fatto quasi tutto quello che mi sentirei caldamente di sconsigliare a chiunque, per i rischi che ci sono, ma ci è andata bene!

 

E com’è andata bene a noi, può benissimo andare bene ad altri, però le notizie ed i gruppi Facebook sono pieni di persone che hanno avuto meno fortuna e si sono presi una fregatura, quindi invito comunque ad attenersi a regole “standard”:


-       se si deve fissare un immobile tramite una immobiliare, che sia tramite una “conosciuta” (che si trovino riscontri della sua esistenza, che esista sui social, che abbia un ufficio fisico o meno non importa più di tanto: ufficio fisico o free-lance da casa, come, peraltro, sono io, va bene lo stesso), però deve però avere un recapito fisico reale (cioè, se lavori da casa, il tuo indirizzo non deve essere tenuto segreto!), chiedendo, magari, di fare un “virtual tour” in diretta dell’appartamento e non aver paura di fare domande (per quanto "idiote" possano sembrarti);

-       eventuali acconti, peraltro pienamente legittimi da richiedere, che siano effettuati solo con bonifico e causale specificata (evitare la ricarica di carte ricaricabili, mandare contanti per un amico etc.);

-       se lo si deve fissare da un privato… sta a voi se scegliere di farlo o meno a distanza: come detto, non è la strada più consigliabile, ma a noi e ad altri è andata bene e se anche voi avete un amico in zona che possa "verificare", ben venga!

 

Le garanzie normalmente richieste:

-       la “nomina”, dicesi la busta paga… cosa che se uno è appena arrivato in Spagna, non può ancora avere. Può aiutare avere la corrispondente documentazione italiana o la dichiarazione dei redditi italiana.

-       Contratto di lavoro “indefinido” (a tempo indeterminato).

-       Se non sei dipendente, la “declaración de la renta”, i pagamenti della Seguridad Social e dei modelli fiscali trimestrali… ma essendo appena arrivato, ídem come sopra.

-       Presentarsi come inquilini con un sufficiente livello di affidabilità/solvenza, tale da poter stipulare una polizza di “seguro de impago de alquiler” (cioè, l’inquilino direttamente o il proprietario stipulano una polizza assicurativa che garantisca il pagamento del canone, però è l’inquilino quello che viene valutato dall'assicurazione). Il canone non dovrebbe incidere per più del 30-35% del reddito.

-       Fianza/cauzione: 1 mensilità (ev.le garanzia accessoria, 1 altra mensilità).

-       Si potrebbe proporre un “aval bancario” (diciamo una fideiussione) a favore del proprietario, però i soldi resterebbero bloccati in banca (a pagamento) e non a tutti l’idea piace.

 

In certi casi, la disponibilità dell’inquilino a pagare anticipatamente 6 mesi o 1 anno di affitto può far raggiungere l’accordo, anche se non si hanno garanzie dimostrabili (che siano attuali in Spagna).

 

Certo, a volte si sconfina nell’assurdità… però è anche vero che se ampliamo il nostro raggio di ricerca (cioè NON CI LIMITIAMO a “Ruzafa” perché ci hanno detto che è un quartiere “in”), normalmente qualcosa troviamo: ricordiamoci che ci trasferiamo ora e quasi mai abbiamo una profonda conoscenza di dove andiamo.

 


CONCLUSIONE


Spesso non ha nemmeno senso combattere accanitamente per un posto che ci hanno detto essere buono perché “l’amica” ci si trova bene (magari lo è per lei e non per noi!)…

 

    ...sarebbe bello avere tutto a posto da subito, però ritengo che la cosa fondamentale, NEL TRASFERIRSI, sia trovare una situazione decorosa di compromesso in cui stabilirsi “fissi” ma tenendo conto che potrebbe essere “provvisoria”, poi, una volta che siamo in zona e la possiamo studiare molto meglio dall'interno, se in caso, progettare uno spostamento quando sappiamo cosa, effettivamente, vogliamo e dove trovarlo (anche in virtù delle scuole che ormai conosciamo, dell’attività che svolgiamo e di dove sia il nostro centro d’interessi nella nostra nuova città).

 

E lo stesso principio, “studiare prima di saltare e combattere”, lo applicherei sia per l’affitto a lungo termine che per un eventuale acquisto: se potete acquistare e sapete cosa e dove, fatelo… ma non lanciatevi sulle occasioni prima di conoscere almeno un pò la zona!

La vita in Spagna

Italiani in Spagna        Continuo a sperare che qualcuno legga gli articoli del mio blog ed ancora di più che metta qualche commento o avvi...